Teoria Terra Cava
Teoria Terra Cava

Teoria Terra Cava

La Teoria della Terra Cava raccoglie un insieme di teorie formulate nei corsi dei secoli secondo cui la terra fosse cava al suo interno. In termini scientifici la Teoria della Terra Cava fu formulata agli inizi del XVII secolo, ma le sue origini sono molto più antiche, basti pensare alle teorie dell'esistenza dell'ade o dell'inferno. La teoria fu resa popolare nei secoli successivi grazie ai romanzi fantascientifici che la sfruttavano come fonte per narrare avventure fantastiche.

Sin dai tempi antichi esistevano teorie che sostenevano l'esistenza di territori sotterranei, anche Platone in una sua opera cita teorie alla base della Terra Cava. Alcune di queste teorie col tempo sono andate a costituire le basi per luoghi concettuali, quali l'Ade della mitologia greca, lo Sheol ebraico o l'Inferno cristiano.

I primi interessi scientifici sulle teorie della Terra Cava risalgono al XVII secolo. Il primo ad interessarsi a queste teorie fu Edmund Halley. Halley nella sua opera Philosophical Transactions of Royal Society of London, del 1692, propose l'idea che la Terra fosse formata da un guscio esterno, con due altri gusci interni concentrici e un nocciolo interno. Questi gusci avrebbero avuto le dimensioni dei pianeti Venere, Marte e Mercurio, e sarebbero separati da atmosfera. Ogni guscio avrebbe i propri poli magnetici, e i vari gusci ruoterebbero a velocità differenti. Halley arrivò a formulare questa teoria per spiegare alcuni comportamenti anomali della bussola, per poi spingersi a ipotizzare che i continenti interni fossero abitati e che i gas sfuggiti dai passaggi ai poli fossero la causa dell'aurora boreale.

Un altro sostenitore dell'esistenza di altri territori all' interno della terra fu John Cleves Symmes, Jr che nel 1818 avanzò l'ipotesi che la Terra sia formata da un guscio cavo di 1300 km di spessore, con due cavità su entrambi i poli terrestri. Oltre alla crosta esterna ci sarebbero quattro gusci interni, anch'essi con aperture ai poli. Symmes ottenne grande rilievo come uno dei primi e più famosi assertori della teoria della Terra cava e fu il primo a proporre una spedizione alla ricerca del foro di entrata che sarebbe collocato al Polo Nord. La proposta di Symmes approdò al Congresso degli Stati Uniti, appoggiata dal senatore Richard M. Johnson. Ma il neoeletto presidente Andrew Jackson bocciò la proposta e Symmes morì nel 1829 poco dopo tale rifiuto.

Nonostante i primi fallimenti la Teoria della Terra Cava acquisiva sempre più sostenitori, tra cui Jeremiah N. Reynolds, che grazie all' appoggio del presidente Adams riusci ad organizzare una spedizione nell'Antartico,alla ricerca dell'entrata per il mondo sotterraneo, ma la spedizione Wilkes del 1838-1842 si concluse in un disastro.

Negli anni successivi la teoria assunse sempre più sostenitori, tra cui molto scrittori come Jules Verne nel 1864, pubblicò il suo celebre romanzo avventuroso Viaggio al centro della Terra, tentando di giustificare scientificamente la possibilità di tale viaggio.

Nel XX secolo la Teoria della Terra Cava trova il suo massimo sostenitore in William Reed che con la sua opera Phantom of the Poles del 1906, sostiene l'esistenza di un monto sotterraneo, ma senza soli o gusci. A sostegno delle sue ipotesi Reed porto i racconti di alcuni famosi esploratori dell'epoca, tra cui Louis Bernacchi, Fridtjof Nansen, Karl Mauch e tanti altri. Sulla base di queste osservazioni, Reed sostenne l'esistenza di un grande mare di acqua dolce che si estendeva oltre quello che avrebbe dovuto essere il Polo Nord. Questa giustificherebbe anche il fatto che i Poli non erano stati del tutto scoperti, semplicemente perché non esistono, al loro posto si troverebbe un enorme buco che rappresenta il passaggio al Continente Interno e che le acque marine si sarebbero riversate al suo interno.

In seguito altri scrittori hanno dato il loro sostegno alla teoria dell terra Cava formulando le proprie ipotesi come quella che nel territorio sotterraneo abitino creature di grande saggezza, dove si troverebbero la città mitologiche, o addirittura delle basi di alcune razze aliene. Uno dei primi sostenitori che la Terra Cava sia in verità la base di popolazioni aliene è Dr Raymond W. Bernard, che secondo Martin Gardner non è altro che il pseudonimo di Walter Siegmeister. Bernard nel suo libro The Hollow Earth riprese le idei di William Reed e con alcune idee peculiare sosteneva che gli UFO provenissero dal Continente Interno e no dallo spazio, e che le nebulose ad anello proverebbero l'esistenza di mondi cavi.

Nonostante la Teoria della Terra Cava fu ampiamente smentita dal mondo scientifico, nel corso della seconda meta del XX secolo la teoria godeva ancora un accesa notorietà, tanto che aumentavano sempre di numero i suoi sostenitori. Vennero pubblicati numerosi testi che riportavano varie versioni di questa teoria, di volta in volta integrandole con nuove "rivelazioni". Essendo stata smentita dal mondo accademico le pubblicazioni erano principalmente opere a carattere pseudoscientifico o fantastico, che hanno dato vita alla letteratura fantascientifica.

Negli anni numerose pubblicazioni hanno preso vita facendo in modo che la Teoria della Terra Cava arrivasse ai giorni d' oggi assumendo molto più sostenitori, nonostante le fotografie satellitarie non sono mai riuscite a mostrare le famose entrate al mondo sommerso. La teoria negli anni del nuovo millennio ha ripreso forte vigore con il legame agli UFO, grazie numerose testimonianze grazie anche all' utilizzo delle nuove tecnologie.


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